XXXV–'45 - Masse guidate
Un tunnel e un nastro che si snoda attraverso di esso. Un tunnel autostradale dismesso come metafora della monodirezionalità: all'epoca, negli anni 1935–45, le masse popolari venivano guidate in un'unica direzione e c'erano poche possibilità di deviare dal percorso prestabilito. Un imbuto di canalizzazione e accelerazione, sempre più irritante e minaccioso, ma questo tunnel lungo 360 metri non offre altra via d'uscita.
Un nastro di stoffa traccia il percorso, a volte calmo, altre volte frastagliato, avanti e indietro; il nastro è l'unico supporto informativo per film, testi, immagini, infografiche, animazioni, citazioni. Ci sono alcune deviazioni che simboleggiano la resistenza, ma finiscono presto contro la ruvida parete curva di cemento.
Al film viene dedicata una sezione a sé, poiché questo strumento di propaganda è diventato, in quel decennio, un mezzo manipolativo al servizio delle dittature. Alla fine, però, i visitatori non vengono lasciati nel caos, nella guerra e sotto il fuoco delle bombe, ma si fa un salto nel presente, a monito del fatto che la pace non ci appartiene, ma ci è solo stata prestata. Per questo motivo, dobbiamo averne cura.
